Urbino è uno scrigno d’arte e di storia, una di quelle città che non smette mai di sorprendere per la ricchezza delle sue testimonianze storiche, artistiche e architettoniche. Sebbene le sue origini risalgano all’epoca romana, la città raggiunse il suo apice nel XV secolo, quando il duca Federico da Montefeltro volle farne una città ideale per il Rinascimento. Oggi Urbino è Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
12 cose da fare a Urbino
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1. Palazzo Ducale
L’edificio più importante di Urbino è certamente il Palazzo Ducale, che è molto più di un semplice “palazzo”. Si tratta infatti di una piccola città fortificata costruita da Federico da Montefeltro a partire dal 1444. Alla costruzione di questo edificio hanno partecipato per oltre 30 anni diversi architetti, tra cui Maso di Bartolomeo, Luciano Laurana e Francesco di Giorgio Martini. Federico voleva creare un palazzo che fosse una delle più belle residenze d’Italia, trasformando Urbino in una “città ideale”, un luogo di incontro e di residenza per gli artisti che avrebbero dato lustro alla città e alla sua corte. Federico da Montefeltro fu infatti un vero uomo del Rinascimento, che amava coniugare la cultura con le armi e l’abilità politica. Federico fece costruire nelle mura cittadine il cosiddetto bastione della rampa elicoidale, un capolavoro di ingegneria che ospita la grande scala elicoidale che collegava le Scuderie Ducali al Palazzo Ducale, permettendo al Duca di arrivare alle scuderie direttamente dal Palazzo. Nel XIX secolo, al bastione fu sovrapposto il Teatro Raffaello Sanzio, il principale teatro di Urbino, il cui atrio è decorato da due busti marmorei raffiguranti uno Raffaello (a cui il teatro è dedicato) e l’altro Donato Bramante. Il teatro è stato ristrutturato negli anni Settanta, soprattutto negli interni, e le scale che un tempo costituivano la rampa elicoidale sono oggi una via di accesso al centro storico.
2. Galleria Nazionale delle Marche
Oggi il Palazzo Ducale ospita la Galleria Nazionale delle Marche, una delle più importanti collezioni di dipinti rinascimentali in Italia, dove si possono ammirare opere di Raffaello, Tiziano e Piero della Francesca. La Galleria è composta da circa 80 sale e contiene opere dal 1300 al 1600, soprattutto dipinti ma anche mobili, sculture, arazzi e disegni. Le opere principali si trovano al primo piano, divise tra gli appartamenti abitati dal Duca e dalla sua famiglia. Nell’appartamento del Duca si trovano la Flagellazione di Cristo e la Madonna di Senigallia, di Piero della Francesca, due capolavori della storia dell’arte italiana. Così come il dipinto con la famosa prospettiva “Città ideale” di autore ignoto. Il viaggio tra i capolavori prosegue poi con il “Ritratto di gentildonna” e la “Santa Caterina d’Alessandria”, entrambi di Raffaello e due tele di Tiziano. Altre opere d’arte del XVI e XVII secolo di Barocci, Gentileschi, Guerrieri si trovano al secondo piano. Nelle collezioni della Galleria Nazionale delle Marche trovano spazio non solo i capolavori indiscussi del Rinascimento italiano ma anche le due collezioni Volponi, donate al museo nel 1991 e nel 2003 dalla famiglia Volponi di Urbino. L’allestimento museale segue una duplice finalità: da un lato valorizzare gli spazi rinascimentali con opere contemporanee alla storia del Palazzo, dall’altro presentare i capolavori che provengono in gran parte dalle Marche, documentando l’arte regionale. Dal 2019, 140 dipinti e 155 ceramiche della collezione della Fondazione Banca di Pesaro sono esposti in modo permanente negli stessi spazi espositivi della Galleria. La collezione d’arte della Fondazione offre una preziosa testimonianza della storia dell’arte del territorio. In essa, oltre alle opere grafiche, cartografiche e scultoree, assume particolare rilievo il gruppo di ceramiche del XIV-XV secolo, anche con la presenza di importanti pittori come Pietro Novelli.
3. Piazza del Rinascimento
Uscendo dal Palazzo, ci si trova in Piazza del Rinascimento, una bella piazza con l’obelisco egiziano e la chiesa di San Domenico in stile gotico. A sinistra della piazza, si può ammirare la Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta, in stile neoclassico.
4. Cattedrale di Urbino
Il Duomo di Urbino fu costruito nel 1021 e poi sostituito da una nuova chiesa progettata da Francesco di Giorgi Martini, l’architetto di Federico da Montefeltro. Dopo il terremoto del 1789, l’architetto romano Giuseppe Valadier costruì l’attuale cattedrale in stile neoclassico. All’interno si trovano due bellissimi dipinti di Federico Barocci: il Martirio di San Sebastiano e l’Ultima Cena. La parte più interessante della cattedrale è costituita dalle grotte che nel corso dei secoli hanno ospitato prima una Confraternita, mentre durante la Seconda Guerra Mondiale hanno ospitato le opere d’arte del Tesoro della Basilica di San Marco a Venezia, per proteggerle dalle bombe e dai tedeschi.
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5. Museo Diocesano Albani
Oltre alla Cattedrale, è possibile visitare anche l’annesso Museo Diocesano Albani (in ricordo del mecenatismo della nobile famiglia di Papa Clemente XI, che contribuì ad accrescere il “tesoro della cattedrale”). In questo museo si trovano vari arredi ecclesiastici, dal XIII secolo ai giorni nostri come, ad esempio, calici e reliquiari, manoscritti miniati, preziosi paramenti liturgici. Nell’esposizione, suddivisa in tre sale, sono presenti anche numerosi affreschi che raccontano la diffusione dello stile gotico. Sono presenti anche opere d’arte di grandi scuole come quella di Giovanni Santi e di grandi artisti come Federico Barocci e Federico Zuccari. Infine, l’Oratorio della Grotta, parte integrante del Museo Diocesano Albani, ospita parte della collezione.
6. Casa di Raffaello
Ma Urbino è anche la città natale di Raffaello Sanzio e quindi non può assolutamente mancare una visita alla sua casa, situata nel quartiere degli artigiani, dove il 28 marzo 1483 nacque colui che sarebbe diventato uno dei più grandi artisti del Rinascimento. La casa conserva solo poche opere originali del grande pittore, quasi tutte dipinte in giovane età, ma vale comunque la pena di visitarla perché è qui che Raffaello trascorse la sua infanzia formandosi nella bottega del padre, artista alla corte di Federico da Montefeltro, a partire da opere commissionategli dalle vicine località del ducato. Al piano terra si trova la bottega del padre Giovanni Santi, oggi utilizzata per mostre temporanee, mentre al primo piano sono esposte copie di dipinti di Raffaello e omaggi di altri artisti al grande pittore urbinate. Nella camera da letto di Raffaello si trova un affresco raffigurante una “Madonna con Bambino” considerata un’opera giovanile realizzata insieme al padre. Usciti dalla Casa di Raffaello, proseguendo lungo la stessa strada in salita, si arriva al monumento dedicato a Raffaello.
7. Oratorio di San Giovanni Battista
Un altro luogo da visitare è l’Oratorio di San Giovanni (che prende il nome da due affreschi raffiguranti la vita di San Giovanni Battista), situato in via Raffaello 57. L’edificio risale al 1365 e originariamente serviva come ospedale per pellegrini, malati e penitenti. La chiesa è a navata unica e conserva la struttura originale con soffitto in legno, mentre la facciata è stata restaurata nel 1900. Superata la porta della facciata neogotica, l’Oratorio offre ai suoi visitatori la vista di un vero e proprio capolavoro dipinto sulle pareti: si tratta del ciclo di affreschi realizzato dai fratelli Lorenzo e Jacopo Salimbeni di San Severino nel XV secolo e che rappresenta una delle realizzazioni più riuscite del gotico internazionale in Italia. L’intera parete dell’abside è illustrata con scene della “Vita di San Giovanni Battista” e della “Crocifissione”. Nell’episodio della morte di Gesù si evidenzia il forte contrasto tra la drammaticità della scena principale e la frammentazione del racconto in tanti piccoli episodi. La folla rappresentata appare quasi indifferente ad assistere all’evento. Per quanto riguarda le Storie di San Giovanni, affrescate sulla parete destra dell’altare, il tono è meno drammatico.
8. Oratorio di San Giuseppe
Nella stessa via dove si trova l’Oratorio di San Giovanni si trova anche l’Oratorio di San Giuseppe. Merita una visita soprattutto per il presepe in tufo e pietra pomice del 1560 realizzato con sculture a grandezza umana, considerato il più antico presepe del mondo. È conservato all’interno di una cappella interamente rivestita di tufo per ricreare il più possibile l’ambiente di una grotta. Nell’Oratorio si trovano anche preziose decorazioni e opere d’arte del Settecento, donazioni di vari membri della famiglia Albani. È possibile acquistare un biglietto unico per visitare entrambi gli oratori.
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9. Chiesa di San Bernardino
A soli due chilometri dal centro storico, immersa nella natura, si trova la Chiesa di San Bernardino, nota anche come Mausoleo dei Duchi: fu infatti costruita per volere di Federico da Montefeltro per ospitare le sue spoglie dopo la sua morte. L’architetto che la realizzò fu Francesco di Giorgio Martini, tra il 1480 e il 1490. L’esterno austero della chiesa, in mattoni, contrasta con gli interni luminosi ed eleganti, caratterizzati da una pianta a croce latina e da un’unica navata coperta da una volta a botte. Il fregio che corre lungo tutto il perimetro interno dell’edificio contiene una lode a San Bernardino. Il corpo del Duca riposa, insieme a quello della sua famiglia, nella camera di sepoltura sotto il pavimento. Oggi la chiesa è priva di importanti opere d’arte ma dalla sua posizione privilegiata, sul colle di San Donato, offre una suggestiva vista sulla città di Urbino.
10. Giardino botanico dell’Università
Come in ogni città rinascimentale, anche Urbino ha il suo Orto Botanico, inaugurato nel 1809 come istituzione scientifica su iniziativa del professor Giovanni De Brignoli. L’Orto Botanico comprende uno spazio esterno di oltre 200 metri quadrati distribuito su tre livelli, che ospita numerose serre in stile neoclassico costruite nel 1813. Nelle serre si possono ammirare 2.731 specie e varietà di piante, in vaso o piantate, di cui 572 autoctone.
11. Fortezza di Albornoz
Oltre a musei e palazzi, merita sicuramente una visita la Fortezza Albornoz, un edificio fortificato costruito sul punto più alto del Monte S. Sergio. Costruita nella seconda metà del XIV secolo, ha subito diverse distruzioni e ricostruzioni: all’inizio del Cinquecento la fortezza fu collegata alla cinta muraria, mentre nel 1673 fu venduta ai padri Carmelitani Scalzi del vicino convento, oggi sede dell’Accademia di Belle Arti, per poi riprendere le sue funzioni militari in epoca napoleonica ed essere restituita ai Carmelitani negli anni successivi. L’attuale struttura è a pianta rettangolare con due torri semicircolari e bastioni e ospita il Museo Bella Gerit, dove si possono ammirare reperti archeologici e un’intera sala dedicata alla storia degli equipaggiamenti bellici in uso tra il 1300 e il 1500. La posizione particolarmente elevata della Rocca permette di godere di una vista panoramica su Urbino e sul paesaggio circostante.
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Cosa mangiare a Urbino
La visita di Urbino si può concludere assaggiando alcuni dei piatti tipici della zona. Essendo la città a metà strada tra il mare e le montagne dell’Appennino, non sorprende che nel piatto si trovino spesso funghi, tartufi e piatti di selvaggina. Tra i primi piatti ricordiamo i “passatelli”. Un altro prodotto tipico è la “Crescia”, una sorta di piadina che si accompagna al salame del Montefeltro, al prosciutto di Carpegna, al pecorino di fossa e, soprattutto, alla “Casciotta”, un formaggio di antiche origini. Tra i secondi piatti trionfa la carne di manzo, in particolare la razza locale Marchigiana, che fornisce bistecche straordinarie.
Come arrivare a Urbino
Urbino è raggiungibile in auto o in autobus da Pesaro. La città si trova tra le dolci colline marchigiane ed è raggiungibile percorrendo le tortuose strade della campagna. Urbino è anche sede di un’importante università fondata nel 1506, oltre a essere un rinomato centro per la ceramica, l’arte e la tradizione della maiolica.