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Certosa di San Lorenzo

La Certosa di San Lorenzo, conosciuta anche come Certosa di Padula, è un tesoro nascosto tra la pianura e il borgo di Vallo di Diano, nella parte orientale del suggestivo Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Situata in una posizione geografica leggermente isolata dai grandi centri urbani della provincia, questa meraviglia dell’entroterra campano può essere raggiunta sia dal sud che dal nord attraverso l’autostrada o da strade interne che collegano i paesi circostanti. Mentre si percorre la strada principale, la Certosa di San Lorenzo non è immediatamente visibile; tuttavia, si può ammirare il pittoresco borgo che la circonda. La vista delle case arroccate sulla collina lascia intuire a chiunque si accinga a raggiungerlo che ne varrà la pena, nonostante la strada percorsa. La Certosa di Padula è uno dei più grandi complessi monumentali e monastici non solo del Sud Italia, ma di tutta Europa. La sua grandiosità architettonica e l’abbondanza di tesori artistici che custodisce ne fanno una meta di straordinario valore.

La costruzione di questo magnifico complesso fu voluta dal conte di Marsico e Signore del Vallo di Diano, Tommaso Sanseverino, con l’obiettivo di accelerare i lavori di bonifica del territorio, che era stato reso paludoso dalle frequenti inondazioni del fiume Tanagro. Padula, infatti, deve il suo nome alla conformazione geografica della pianura sottostante, come indica la trasposizione delle lettere D e L. I lavori di costruzione della Certosa ebbero inizio nel 1306 e si protrassero per diversi secoli, con interventi di ristrutturazione ed ampliamento che si susseguirono fino al 1800 circa. Italia in Miniatura 2023: Attrazioni Uniche e Divertimento Garantito

L’ingresso trionfale alla Certosa di San Lorenzo: Un portale verso l’arte e la storia

L’accesso alla Certosa di Padula avviene attraverso la Corte esterna, un cortile rettangolare che ospitava vari ambienti di servizio adibiti a scopi commerciali. L’imponente facciata di ingresso, di origine cinquecentesca e realizzata in pietra di Padula, è caratterizzata da colonne dell’ordine dorico e fu completata intorno al 1700 con l’aggiunta di pinnacoli e statue in stile barocco. Tra queste sculture troviamo le rappresentazioni di San Bruno, fondatore dell’ordine dei Certosini, e di San Lorenzo, a cui l’intero complesso è dedicato. Quest’ultimo è ricordato dalla struttura a forma di graticola sulla quale il santo fu martirizzato.

Un viaggio attraverso i tesori architettonici della Certosa di San Lorenzo: Dai chiostri alla maestosa chiesa di San Lorenzo

Lasciando la Corte esterna, si accede, attraverso una serie di passaggi suggestivi, al Chiostro della Foresteria. Questo chiostro presenta un portico al piano terra con una fontana al centro e un loggiato al piano superiore, dove si trovano gli alloggi per i religiosi e le personalità illustri. All’interno del chiostro, è possibile ammirare la Cappella di Sant’Anna e una torre dell’orologio. Lo stile tardo manierista del chiostro si fonde con affreschi seicenteschi che raffigurano scene di vita agreste.

La visita prosegue con la Chiesa di San Lorenzo, che colpisce immediatamente per la cura dei dettagli e la bellezza che toglie il respiro. Il portale in pietra del XVI secolo incornicia maestosamente l’antico portone in cedro del Libano. Sopra di esso, sono raffigurate scene del martirio di San Lorenzo, con l’iscrizione gotica “Cartusiensis Ordinis”. Sulla sinistra, invece, troviamo l’affascinante raffigurazione dell’Annunciazione, accompagnata dalla scritta “Ave Maria Gratia Plena”. La struttura della chiesa, risalente al Trecento, presenta una navata unica e una volta a crociera decorata con affreschi raffiguranti scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. La Grande Muraglia cinese un monumento lungo 2500 anni

Tesori artistici e spiritualità: Gli stalli lignei e le cappelle della Chiesa di San Lorenzo

All’interno della Chiesa di San Lorenzo, sono presenti due cori con riquadri a intarsi lignei. Il Coro dei Conversi ospita 24 stalli, splendidamente intagliati con raffigurazioni di santi, vescovi e martiri, mentre gli schienali sono decorati con scene di paesaggi e natura. Nel Coro dei Padri sono presenti 36 stalli che mostrano scene del Nuovo Testamento e storie di martiri. Questi due cori lignei, risalenti al XVI secolo, poggiano su una pavimentazione in cotto e maiolica della seconda metà del Settecento. Un altare del XVIII secolo, realizzato in pietra dura con decorazioni policrome in scagliola e madreperla, rappresenta un’altra testimonianza di notevole importanza artistica. Alle spalle dell’altare, si trova la Sagrestia, le cui pareti sono adornate da imponenti armadi in legno d’acero e noce, utilizzati per conservare i paramenti sacri. Tuttavia, l’elemento che cattura maggiormente l’attenzione è il Ciborio in bronzo, posto su un altare con paliotto in scagliola e madreperla. 13 monumenti greci assolutamente da visitare

Un viaggio attraverso gli ambienti affascinanti della Certosa di Padula: Dalla sala del Refettorio al maestoso Chiostro Grande

Muovendosi all’interno della Certosa di San Lorenzo, si incontra il suggestivo Cimitero Antico, un chiostro dove i monaci venivano sepolti senza bare, segnalati soltanto da semplici croci. Questo piccolo cimitero è circondato da un portico con una balaustra in pietra. Affacciata sul Cimitero Antico, troviamo la sala del Refettorio, risalente ai primi decenni del Settecento. In questa sala, i monaci consumavano i pasti in un silenzio religioso durante i giorni festivi. Sulla parete di fondo, un dipinto a olio raffigura le Nozze di Cana.

La pavimentazione in marmi policromi e l’imponente pulpito, dal quale solo uno dei monaci poteva tenere un sermone, contribuiscono a creare un’atmosfera di straordinaria bellezza. Altro ambiente di grande interesse è la Cucina, con la sua ampia volta a botte e l’enorme cappa centrale. Le pareti sono adornate da una fascia di maioliche gialle e verdi che si estende sopra i tavoli.

Un affresco particolare sulla parete di fondo fa pensare che questa sala fosse originariamente il Refettorio. La visita prosegue verso il suggestivo Chiostro dei Procuratori, caratterizzato da uno stile barocco. Questo chiostro presenta un portico al piano inferiore e una galleria finestrata al piano superiore, riservato agli alloggi. Al centro si trova un giardino con una fontana circolare in pietra, ornata da un delfino e da animali marini.

Una delle ultime tappe del percorso è il maestoso Chiostro Grande, un’opera imponente con i suoi 84 archi e una superficie di circa 15.000 metri quadrati. Diviso su due livelli, la sua costruzione ebbe inizio nella seconda metà del Cinquecento e fu completata intorno al 1700. Al piano superiore si trova una passeggiata coperta accessibile tramite una doppia rampa ellittica progettata da un allievo di Vanvitelli. Le pareti del porticato offrono finestre che si affacciano sui suggestivi giardini circostanti.

Al piano inferiore, si trovano un giardino con una fontana a forma di coppa risalente al 1640 e il Cimitero Nuovo, costruito intorno allo stesso periodo. Lungo il porticato, si trovano le celle degli appartamenti dei monaci, mentre all’uscita del Chiostro Grande si trova l’appartamento del Priore, situato all’inizio dell’area di clausura. Questo appartamento comprende dieci stanze, due cortili, una cappella privata dedicata a San Michele e un giardino accessibile tramite una loggia affrescata, che conduce al parco sottostante. Originariamente, il parco era un orto comune curato dai monaci.

Alcuni luoghi della Certosa, sebbene non visitabili, rivestono comunque grande importanza. Tra questi vi sono le Cantine e la Biblioteca. Quest’ultima presenta un pavimento in maiolica, un soffitto decorato e ospita circa duemila volumi, sebbene in passato ne contenesse decine di migliaia, tra manoscritti, codici miniati e libri di vario genere. L’accesso alla biblioteca avviene attraverso una particolare scala elicoidale in pietra, culminante in una balaustra dello stesso materiale. Visita guidata privata della Certosa di Padula

Durante il periodo napoleonico, gli ordini religiosi vennero soppressi e la Certosa, oltre ad essere abbandonata dai monaci, subì il furto di gran parte delle sue ricchezze, tra cui libri, tele e tesori d’argento e d’oro. Nel 1882 divenne patrimonio nazionale e, tra le due guerre mondiali, fu utilizzata come campo di concentramento e successivamente come orfanotrofio. Nel 1982, la Certosa di Padula fu affidata alla Soprintendenza di Salerno e Avellino, mentre nel 1998 ottenne il prestigioso riconoscimento di Patrimonio dell’Unesco. La Certosa di Padula custodisce secoli di storia, arte e spiritualità. È un’opera magnifica che merita di essere esplorata e ammirata con attenzione. Il suo valore e il suo splendore non possono e non devono essere dimenticati. La Basilica di Santo Stefano a Bologna: la chiesa delle 7 chiese

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