contatore per sito
cose-da-fare-in-sardegna-in-estate

Chi visita la Sardegna nei mesi estivi non si limita a godere delle sue acque cristalline: l’isola è un concentrato di esperienze sensoriali, culturali e naturalistiche che vanno ben oltre il classico soggiorno balneare.

 

Dalla scoperta di siti archeologici millenari a escursioni in aree marine protette, dalla tradizione enogastronomica locale a percorsi immersi nella macchia mediterranea, l’estate sarda è un mosaico di esperienze adatte a viaggiatori curiosi e attenti.

 

  1. Visitare i complessi nuragici: un salto indietro nel tempo

Tra le esperienze più significative in Sardegna c’è la visita ai siti nuragici, testimonianze uniche della civiltà che fiorì sull’isola a partire dal II millennio a.C. Il Su Nuraxi di Barumini, riconosciuto Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, è il più noto, ma l’intera isola è disseminata di torri nuragiche, villaggi e tombe megalitiche che offrono uno sguardo sulla complessità sociale e architettonica della Sardegna preistorica.

Il Financial Times ha consigliato di visitare i nuraghi anche in autunno, con il clima più mite e il mare ancora caldo. Esplorare questi luoghi, immersi in un paesaggio quasi arcaico, rappresenta una delle attività più istruttive e suggestive per chi desidera comprendere le radici profonde di questa terra in ogni momento dell’anno.

 

  1. Partecipare alle feste tradizionali e alle sagre locali

Durante l’estate, la Sardegna si trasforma in un palcoscenico a cielo aperto dove ogni borgo, anche il più piccolo e nascosto tra le colline o affacciato sul mare, si anima grazie a un calendario fitto di eventi che affondano le radici nella storia più profonda dell’isola. Le feste patronali, i riti ancestrali e le sagre gastronomiche rappresentano un patrimonio immateriale di straordinaria ricchezza, tramandato di generazione in generazione con orgoglio e devozione. In questo periodo dell’anno, l’anima autentica della Sardegna si manifesta in tutta la sua intensità, regalando ai visitatori un’esperienza immersiva nel folclore, nella spiritualità e nei sapori locali.

Un esempio emblematico di questa tradizione viva e partecipata è la Festa del Redentore a Nuoro, una delle celebrazioni religiose e culturali più sentite dell’intera regione. Si svolge a fine agosto e culmina con una solenne processione sul Monte Ortobene, dove si erge la statua del Cristo Redentore, simbolo della devozione nuorese. Ma l’intera settimana è un susseguirsi di eventi spettacolari, tra cui le suggestive sfilate in costume tradizionale, durante le quali centinaia di persone provenienti da ogni angolo della Sardegna indossano abiti d’epoca ricamati a mano, tramandati come tesori di famiglia. I balli e i canti popolari animano le piazze con musiche coinvolgenti e ritmi arcaici, che raccontano storie di pastori, di amori perduti e di antiche leggende isolane.

Accanto agli eventi religiosi e folkloristici, un ruolo di primo piano è rivestito dalle sagre gastronomiche, vere celebrazioni del gusto che mettono in risalto le eccellenze agroalimentari del territorio. Partecipare a una sagra in Sardegna significa molto più che assaggiare buon cibo: è un momento di autentica socializzazione, in cui si condividono piatti tradizionali preparati con passione e ingredienti locali, spesso secondo ricette secolari. Dal pane carasau, croccante e leggero, servito con olio e spezie o come base per la “zuppa gallurese”, alla bottarga di Cabras, prezioso oro del mare ottenuto dalle uova di muggine essiccate, ogni sapore racconta una parte dell’identità sarda. Non manca il celebre porceddu, maialino da latte cotto lentamente allo spiedo, dal profumo inconfondibile e dalla carne tenera, vera icona della cucina isolana.

Attraverso queste feste e sagre, il visitatore può entrare in contatto diretto con la cultura sarda più genuina, lontana dai circuiti turistici convenzionali, immergendosi in atmosfere suggestive e accoglienti dove l’ospitalità diventa un valore condiviso. Incontrare gli abitanti del luogo, ascoltarne i racconti, assaporarne i piatti tipici sotto un cielo stellato d’agosto, circondati da musica e tradizione, è una delle esperienze più toccanti e memorabili che l’isola possa offrire.

 

  1. Esplorare le meraviglie naturali dell’arcipelago della Maddalena

Nel nord della Sardegna, davanti alle coste della Gallura, si estende un piccolo paradisonaturale formato da sette isole principali e numerosi isolotti secondari: l’arcipelago della Maddalena. Questo straordinario sistema insulare è parte di un parco nazionale protetto, celebre per la trasparenza delle sue acque, le insenature granitiche modellate dal vento e i fondali ideali per lo snorkeling. I visitatori possono esplorarlo in barca o con tour organizzati che toccano le isole più iconiche, come Spargi, Budelli (famosa per la spiaggia rosa) e Caprera, quest’ultima nota anche per il compendio garibaldino. L’arcipelago è una meta ideale per chi cerca un turismo sostenibile e contemplativo, lontano dalle rotte più affollate.

 

  1. Fare trekking lungo i sentieri del Supramonte

Il cuore più autentico, remoto e selvaggio della Sardegna pulsa tra le pieghe rocciose del Supramonte, un vasto territorio montuoso di origine carsica che si estende tra le province di Nuoro e Ogliastra, regalando paesaggi di straordinaria bellezza e suggestione. Qui la natura si presenta nella sua forma più aspra e incontaminata, fatta di altopiani calcarei, gole profonde, falesie verticali, foreste di lecci e ginepri secolari che resistono al tempo e al vento, creando un ambiente unico nel suo genere, dove la mano dell’uomo è quasi assente.

Durante i mesi estivi, quando l’entroterra si scalda ma mantiene una temperatura più fresca rispetto alla costa, il Supramonte diventa meta privilegiata per gli amanti dell’escursionismo, della natura e dell’avventura. Uno degli itinerari più affascinanti è sicuramente quello che conduce alla Gola di Gorropu, considerata una delle più spettacolari e profonde d’Europa, con pareti che in alcuni punti superano i 500 metri d’altezza. Camminare all’interno di questo imponente canyon è come attraversare una cattedrale naturale di pietra, dove ogni passo è accompagnato dal silenzio, interrotto solo dal canto degli uccelli o dallo scorrere dell’acqua nei periodi più umidi. L’ambiente è surreale, quasi primordiale, e ogni angolo sembra raccontare una storia antica.

Altrettanto affascinante è l’escursione che porta al villaggio nuragico di Tiscali, nascosto all’interno di una dolina e raggiungibile solo tramite sentieri impervi e panoramici. Si tratta di uno dei luoghi più misteriosi e suggestivi della Sardegna: un insediamento preistorico incastonato nella roccia, celato dalla vegetazione e accessibile dopo una lunga camminata che attraversa boschi, creste e passaggi scavati nel calcare. Una volta giunti alla meta, lo spettacolo è garantito: i ruderi dell’antico villaggio emergono silenziosi dalla terra, incorniciati da una gigantesca cavità naturale aperta sul cielo, che lascia filtrare la luce in modo quasi mistico.

Queste escursioni non sono semplici passeggiate, ma vere esperienze immersive, capaci di mettere alla prova il fisico e la mente, e di offrire in cambio emozioni indimenticabili. Per affrontare questi percorsi è consigliabile essere ben allenati e dotati dell’attrezzatura adeguata, poiché i sentieri sono spesso accidentati, non segnalati con precisione e richiedono un buon orientamento. Tuttavia, per chi ama la sfida e desidera scoprire un lato della Sardegna lontano dalle spiagge affollate e dalle rotte turistiche più battute, il Supramonte rappresenta una destinazione d’eccezione, capace di regalare panorami mozzafiato, silenzi profondi e un contatto autentico con l’essenza selvaggia dell’isola.

 

  1. Degustare i vini e i prodotti del territorio

L’enogastronomia sarda merita una menzione a parte. L’isola vanta un patrimonio vinicolo che negli ultimi anni ha ottenuto importanti riconoscimenti internazionali. Il Cannonau, vino rosso strutturato e longevo, è simbolo della longevità degli abitanti sardi, mentre il Vermentino di Gallura DOCG rappresenta il bianco fresco e aromatico per eccellenza. Le numerose cantine visitabili, spesso situate in scenari panoramici tra vigne e uliveti, offrono degustazioni accompagnate da formaggi come il pecorino sardo DOP, miele di corbezzolo e dolci tipici come le sebadas.

Lascia un commento