Ogni domenica in Italia è la prova che gli italiani conoscono il valore di riunirsi con la famiglia e gli amici davanti a un pasto delizioso, naturalmente. Quando arrivano le feste, la tavola è di solito un po’ più grande e il menu è arricchito da piatti speciali, molti dei quali compaiono solo durante le feste. In nessun altro caso ciò è più gustoso che con i tradizionali dolci di Natale italiani. Il Bel Paese vanta una quantità eccezionale di dolci natalizi che impreziosiscono la tavola delle feste. Sebbene risparmiare spazio per il dessert durante le feste sia particolarmente impegnativo in Italia, ecco una carrellata di alcuni dei nostri dolci di Natale preferiti in giro per l’Italia.
Dolci di Natale della tradizione italiana
Panettone, pandoro, pane al pepe… sono certa che tutti voi conoscete questi dolci per Natale italiani. Ma sono anche convinta che non avete mai sentito parlare di Cartellate, Struffoli, Mécoulin, Pandolce, Parrozzo…. Di seguito conoscerete 10 dolcetti natalizi italiani tipici della nostra tradizione!
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1. Il dolce mécoulin, il pane valdostano con uvetta. Il Mécoulin è un pane dolce tipico della Valle d’Aosta, in particolare di Cogne. Anche se oggi lo si può trovare tutto l’anno, un tempo il Mécoulin veniva preparatosolo a Natale. È un pane morbido con poca uvetta e una bella superficie lucida. Solitamente considerato un dessert, può essere un’esperienza interessante abbinarlo a cibi salati come il formaggio blu o, perché no, il paté!
2. Tronchetto di Natale Piemontese. Il Tronchetto è il modo in cui i piemontesi concludono il pranzo di Natale. Un trionfo di cioccolato, panna, brandy e castagne a forma di tronco, simbolo di buon auspicio. Quale vino scegliere per accompagnarlo? Aprite una bottiglia di Barolo chinato: si sposa benissimo con questo dessert.
3. Gubana – Friuli-Venezia Giulia. Lagubana è un dolce tipico delle valli del Natisone (Udine) e di Cividale del Friuli, in Friuli Venezia Giulia. Viene preparato a Natale e a Pasqua, ma anche in occasioni speciali come matrimoni e feste. Il nome Gubana deriva probabilmente dallo slavo “guba” (piega) con riferimento alla pasta che viene piegata creando la tipica forma a spirale. La pasta dolce lievitata viene farcita con noci, uvetta, pinoli, zucchero, grappa e scorza di limone grattugiata. Una vera prelibatezza!
4. Pandolce genovese (Torta genovese) dalla Liguria. Se capitate in Liguria e nelle Cinque Terre, dovete assolutamente provare il Pandolce Genovese. Questo dolce genovese è nato ai tempi dell’ammiraglio della Repubblica di Genova Andrea Doria. Si dice che egli abbia richiesto un dolce che durasse nel tempo, in modo da poterlo portare con sé nei suoi viaggi in mare per ricordare la sua amata città. La tradizione vuole che sia il più giovane della famiglia a servire la torta, mentre il più anziano la taglia a fette. Si pensa che questo rituale porti fortuna per l’anno successivo. Secondo la ricetta tradizionale, la torta genovese era alta, morbida e a lievitazione naturale, anche se oggi levarianti più recenti prevedono un impasto più sottile e duro.
5. Torciglione dell’Umbria. Composto da un impasto di mandorle tritate grossolanamente e zucchero, il Torciglione è un dolce natalizio tipico dell’Umbria. Gli viene data una forma sinuosa di serpente con tanto di squame, occhi e lingua biforcuta. La creatività di ogni cuoco si sbizzarrisce nella creazione di questa delicata e tradizionale specialità. Si ritiene che l’origine di questo dolce di Natale sia legato a riti pagani in cui il serpente era venerato come una divinità. All’epoca il serpente era un simbolo di vita e di proprietà, perché il cambiamento della pelle rappresenta un ritorno alla giovinezza, ma anche perché la sua forma a spirale ricorda il ciclo del tempo. Sembra che nei paesi che si affacciano sul lago Trasimeno, in Umbria, la forma del torciglione sia simile a quella dell’anguilla, il cui consumo è tradizionale alla vigilia di Natale. Oggi il torciglione non è solo un dolce natalizio, ma si può trovare nelle pasticcerie in qualsiasi momento dell’anno.
6. Parrozzo Abruzzese. Il Parrozzo è il più apprezzato dolce natalizio abruzzese, creato nel 1920 dal pasticcere Luigi d’Amico che si ispirò al “pan rozzo”, un pane rustico tipico di questa regione, giallo all’interno e marrone all’esterno. Infatti, per conferirgli un colore giallo si usano le uova per renderlo simile alla farina di mais usata per il pane rustico e la sua copertura di cioccolato fondente ricorda la crosta del pane tostato. Il Parrozzo è fatto anche con le mandorle che gli conferiscono un retrogusto amaro e aromatico che si sposa perfettamente con il cioccolato fondente. Era così buono che anche D’Annunzio ne scrisse nella “canzone del Parrozzo”. Un ottimo abbinamento con il Parrozzo è l’Aurum, un liquore pescarese che unisce brandy e agrumi. Un’altra alternativa abruzzese è il Ratafià a base di amarena e Montepulciano d’Abruzzo DOC.
7. Struffoli Campani. Un dolcetto di Natale tipico sono gli Struffoli, un dolce tradizionale di Napoli. Si dice che sia una ricetta originale greca o turca che i napoletani hanno rivisitato nel tempo. Qualunque sia l’origine degli Struffoli, la tradizione vuole che queste deliziose palline fritte siano immerse nel miele e cosparse di caramelline colorate. Secondo la tradizione, dovrebbero essere grandi come un fagiolo. Se preferite avere una versione più leggera degli Struffoli, esistono anche le versioni al forno! Prima di presentarli sulla tavola di Natale, vengono decorati con frutta candita, fette di cedro e i cosiddetti “diavulilli”.
8. Il frustingo: il dolce di Natale delle Marche. Il Frustingo, dolce natalizio tipico delle Marche, è considerato il più antico dolce natalizio italiano. Deriva infatti direttamente dal “panis picentinus”, letteralmente “pane dei Picenti”, la popolazione che viveva in questa zona all’epoca dei Romani. “Dopo una macerazione di 9 giorni, lo impastano con il succo di uva passa e ne fanno una pasta. Poi lo cuociono in forno […] Si può mangiare solo bagnato nel latte e nel miele”. Nel corso dei secoli, si sono aggiunti vari e più esotici ingredienti: caffè, cacao, rum, cannella, noce moscata. Il nome “Frustingo” deriva dal latino “frusto” che significa povero. Tuttavia, oggi è un dolce natalizio piuttosto esclusivo e apprezzato da tutti.
9. Cartellate della Puglia. Dolci fritti friabili e croccanti della Puglia: le Cartellate (dette anche Carteddate). Le origini delle cartellate si perdono nella notte dei tempi: probabilmente risalgono agli antichi Egizi e al loro più famoso faraone Ramses III, che pare le abbia fatte scolpire sulle pareti della sua tomba! Ci sono molti modi per gustare le cartellate. Il più tipico è sicuramente quello di immergerle nel “vin cotto”, una sorta di salsa ottenuta dalla cottura del mosto delle uve pugliesi Negroamaro e Malvasia, oppure dai fichi. Altre varianti di cartellate sono a base di miele, mandorle, zucchero a velo e cioccolato. Una vera tentazione, non è vero?
10. Pan’e saba antica ricetta sarda. Il Pan’e Saba è una ricetta tipica sarda, un antico dolce natalizio che un tempo era considerato povero. Gli ingredienti, infatti, erano presenti nelle case di tutti: la farina, conservata per fare il pane, e l’uva, da cui si ricava la sapa (o saba). La sapa si ottiene facendo bollire il mosto per 8-10 ore a fuoco lento, finché non diventa uno sciroppo denso e di colore scuro. La sapa non si trova ovunque in Italia: è prodotta solo in alcune regioni come la Sardegna, dove viene preparata con uva, fichi o fichi d’India. Se volete preparare questo fantastico dolce natalizio, preparatevi a una lunga attesa perché si può mangiare solo dopo una lunga lievitazione: ci vogliono 4 giorni!
11. Panettone. Il Natale non è completo senza il panettone, un pane dolce con uvetta e agrumi canditi, facilmente riconoscibile per la sua alta forma a cupola. Originario di Milano, è ormai un appuntamento fisso delle festività natalizie in tutta Italia – e conosciuto in tutto il mondo. Il panettone si trova ovunque durante le feste, dai supermercati ai panettoni artigianali delle pasticcerie locali. Gli italiani lo prendono sul serio, con concorsi locali e nazionali per il miglior panettone. Dopo aver provato quello tradizionale, cercate le varietà regionali che incorporano ingredienti locali o stagionali, come le castagne, i pistacchi o il panettone al limone della Costiera Amalfitana.
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12. Pandoro. Sapevate che il panettone ha una concorrenza agguerrita durante le feste? Si tratta del popolare pandoro, un soffice pane dolce dal colore dorato (pan significa pane e d’oro significa oro). Ha la forma di una stella a otto punte e viene tradizionalmente servito con una spolverata di zucchero a velo vanigliato, che si dice rappresenti le Alpi innevate. Molti lo preferiscono al panettone perché non contiene canditi o uvetta. (Tuttavia, spesso il panettone si trova anche senza canditi e uvetta, per chi lo preferisce). Tradizionalmente prodotto a Verona, il pandoro è un altro dolce natalizio diffuso in tutta Italia. Di solito viene affettato dall’alto verso il basso, ma se volete sbizzarrirvi potete affettarlo orizzontalmente e ruotare le fette a forma di stella per formare un albero di Natale.
13. Panforte. Natale in Toscana significa che è tempo di panforte. Questo dolce denso e carico di noci, frutta e spezie viene preparato a Siena fin dal XIII secolo. Sebbene sia ancora fortemente legato a Siena, il panforte o le sue varianti, come il pampepato, sono prodotti in molti luoghi della Toscana e dell’Italia centrale. Le famiglie spesso hanno le loro ricette strettamente custodite che si tramandano per generazioni. Perché non provare a preparare un dolce tradizionale di Siena questo Natale? Ecco la ricetta del panforte per iniziare.
14. Torrone. Classico dolce di Natale in tutta Italia, il torrone è un dolce a base di miele, zucchero, albume d’uovo e noci. Esistono molti tipi diversi di torrone, poiché la consistenza può variare da morbida e gommosa(morbido) a estremamente friabile e croccante(croccante). Poi ci sono i torroni fatti con diversi tipi di frutta secca, di solito mandorle, nocciole, arachidi o pistacchi. Poi ci sono le varietà al cioccolato e quelle ricoperte di cioccolato. Avete capito l’idea? Sebbene sia popolare in molte parti d’Italia, uno dei luoghi più tradizionali per gustare il torrone è Benevento, in Campania, nell’entroterra di Napoli. Qui viene prodotto fin da prima dell’epoca romana, quando la zona era governata dai Sanniti. Oggi è possibile trovare anche il Torrone di Benevento preparato con il sapore dello Strega, un liquore alle erbe originario di Benevento.