
Tra le tante bellezze della regione Piemonte, i suoi laghi occupano sicuramente un posto di rilievo. Tra questi c’è il Lago Maggiore, uno dei più importanti laghi italiani. Il Lago Maggiore è il secondo lago d’Italia per superficie (il primo è il Lago di Garda). Situato ad un’altezza di circa 193 metri sul livello del mare, il Lago Maggiore ha l’80% della sua superficie in territorio italiano, tra Piemonte e Lombardia, e il restante 20% della superficie si trova in territorio svizzero.
Cosa vedere sul Lago Maggiore, 10 attrazioni
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1. Stresa. Stresa è la regina incontrastata del Lago Maggiore. Dalla sua posizione privilegiata alle pendici del monte Mottarone, permette di godere di un panorama mozzafiato. Il suo lungolago è sempre ben curato, con aiuole fiorite. La città è un insieme di ville, parchi ed eleganti hotel con vista panoramica sulle Isole Borromee e sulle montagne, che la rendono un’esperienza davvero straordinaria in ogni stagione.
2. Isole Borromee. Al centro del Lago Maggiore, di fronte a Stresa, si trovano le famose Isole Borromee. Tra queste c’è l’Isola Bella, la più piccola delle Isole Borromee. Su questa incantevole isola si possono ammirare gli splendidi giardini botanici ricchi di piante, fiori e statue e l’elegante palazzo barocco costruito tra il XVII e il XIX secolo, con splendidi saloni ricchi di arazzi, dipinti, mobili e molto altro. Il Palazzo Reale è una struttura antica, nonché splendido esempio di arte barocca, con 10 terrazze che compongono un giardino magico e rigoglioso a strapiombo sul mare. L’Isola Bella è oggi un luogo incantevole e unico da visitare.
3. Isola Madre. L’Isola Madre, conosciuta anticamente anche come Isola Maggiore, è la più grande delle isole Borromee. Su quest’isola è possibile visitare il Palazzo Borromeo, edificato nel XVI secolo, ricco di magnifici arredi e belle stanze come il soggiorno veneziano decorato con dipinti floreali in stile trompe l’oeil. Molto affascinante anche la sua collezione di bambole in porcellana e quella degli antichi teatrini di marionette. Sull’isola si trovano anche una cappella e un bel giardino all’inglese con fiori e piante; da qui è possibile godere di una splendida vista sul Lago Maggiore.
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4. Isola dei Pescatori. L’Isola dei Pescatori è la più piccola delle Isole Borromee ed è anche l’unica ad essere abitata tutto l’anno. L’isolotto ospita un borgo con una piazzetta racchiusa da stretti vicoli che conducono al lungomare sulla punta settentrionale dell’isola. Nelle numerose trattorie in riva al lago è possibile degustare la gastronomia locale. Tra le varie sagre che si svolgono annualmente, merita una menzione quella di Ferragosto con il corteo delle barche sulle acque del lago. Uno spettacolo nello spettacolo. Per visitare le isole è possibile utilizzare un servizio di traghetti da Stresa. Puoi salire e scendere tutte le volte che vuoi per ammirare lo splendore di queste isole.
5. Giardino Alpino. Il Giardino Alpinia, sul Lago Maggiore, è uno dei più grandi parchi botanici delle Alpi. Si trova ad Alpino, nel Comune di Stresa, a 800 metri di altitudine; il parco è raggiungibile con la funivia. Dal giardino si gode di una bellissima vista panoramica sul Lago Maggiore: un vero balcone naturale dove potersi rilassare godendo di un meraviglioso panorama del lago e delle Isole Borromee.
6. Villa Pallavicino. Sul versante che collega Belgirate a Stresa, a pochi chilometri dalle Isole Borromee, si trova Villa Pallavicino. All’interno della villa, proprio di fronte al Lago Maggiore, si trova un giardino con zoo di circa 20 ettari popolato da molte specie di animali, tra cui mammiferi e uccelli tropicali. La residenza fu edificata nel 1855 dallo statista e letterato napoletano Ruggiero Bonghi e fu poi acquistata qualche anno dopo dal marchese Ludovico Pallavicino di Genova, da cui la villa prende il nome, che la trasformò in una villa ottocentesca in stile neoclassico. La villa non è visitabile, ma dall’esterno si può ammirare la sua splendida architettura con la sua facciata elegante e sobria e la sua disposizione architettonica simmetrica. La villa si sviluppa su tre piani con scale laterali che dal giardino conducono al terrazzo su cui si affacciano gli ambienti al piano terra.
Furono i discendenti dell’antica e potente famiglia genovese a trasformare il giardino in un museo faunistico aperto al pubblico dove si possono trovare animali locali, ma anche specie più esotiche. Il parco si è poi arricchito di fiori, piante, alberi secolari e viali fioriti per abbellire ulteriormente questi 18 ettari affacciati sul bellissimo lago. Oggi Villa Pallavicino ospita un parco zoologico con oltre 50 specie di animali che qui hanno trovato una casa e un rifugio dove riprodursi. Tra gli ospiti della villa ci sono daini, capre tibetane, lama e lepri che vivono in libertà. Nella zona dell’Antica Cascina sono presenti zebre, canguri e furetti. All’interno del parco zoologico si trova anche uno stagno, che negli anni è diventato la dimora di tartarughe e castori.
La particolarità del parco è quella di permettere ai visitatori di avvicinarsi agli animali e, in alcuni casi, di poterli anche toccare. Dal 2017 la villa fa parte del complesso delle Isole Borromee insieme all’Isola Bella, all’Isola Madre e alla Rocca di Angera. Un incredibile patrimonio di arte, architettura e storia con panorami mozzafiato di giardini e palazzi che si affacciano su uno dei laghi più belli e grandi d’Italia. Isola Madre e Rocca di Angera. Un incredibile patrimonio di arte, architettura e storia con panorami mozzafiato di giardini e palazzi che si affacciano su uno dei laghi più belli e grandi d’Italia. Isola Madre e Rocca di Angera. Un incredibile patrimonio di arte, architettura e storia con panorami mozzafiato di giardini e palazzi che si affacciano su uno dei laghi più belli e grandi d’Italia.
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7. Rocca Borromea di Angera. All’estremità meridionale del Lago Maggiore si trova la Rocca Borromea di Angera, un bel castello risultante da cinque diversi edifici costruiti tra l’XI e il XVII secolo: l’Ala Scaligera, l’Ala Viscontea, l’Ala Torre di Giovanni Visconti e l’Ala Borromeo. Al suo interno ospita il Museo della Bambola e del Giocattolo che ripercorre la storia del gioco dal 18° secolo ai giorni nostri. Le Sale Storiche, invece, custodiscono preziosi affreschi, dipinti antichi e splendide decorazioni. All’esterno, invece, il Giardino Medievale permette di fare un viaggio indietro nel tempo.
8. Eremo di Santa Caterina del Sasso. L’Eremo di Santa Caterina del Sasso è un monastero che sorge a strapiombo sulla sponda orientale del Lago Maggiore, nel comune di Leggiuno, in provincia di Varese. Costruito a partire dalla seconda metà del XII secolo, l’Eremo di Santa Caterina è sicuramente uno dei luoghi più particolari da vedere sul Lago Maggiore. Ricco di bellezze artistiche e storiche, l’Eremo offre anche una splendida vista sul lago.
9. Colosso di San Carlo Borromeo. Nella parte meridionale del Lago Maggiore, sulla sponda piemontese, si trova Arona, comune in provincia di Novara dove sono stati trovati i primi insediamenti umani nella regione, risalenti all’epoca preistorica. Ecco il famoso Colosso di San Carlo Borromeo, un’imponente statua alta 35 metri. Il “Sancarlone”, come viene soprannominato, è stato per circa 2 secoli la statua più alta del mondo. La sua particolarità sta nel fatto che è possibile salire all’interno tramite una scalinata che vi porterà fino alla testata dove potrete godere di una magnifica vista del lago attraverso i fori degli occhi, delle narici e delle orecchie. Inaugurata nel 1698, la statua rimase per circa due secoli la più alta del mondo, fino a quando nel 1886 fu superata dalla Statua della Libertà a New York, con i suoi 46 metri di altezza (base esclusa).
Lo scultore francese Frédéric Auguste Bartholdi, che con l’aiuto di Gustave Eiffel realizzò la grande statua situata nel porto di New York, soggiornò proprio nella città di Arona per studiare la struttura del famoso Colosso di San Carlo per il suo progetto di la statua della Libertà. Sembra infatti che il Sancarlone, insieme al Colosso di Rodi, la mitica statua greca posta anticamente all’ingresso del porto di Rodi, siano stati i modelli che hanno ispirato lo scultore francese per la sua grande opera. In particolare la statua piemontese fungeva da modello per la struttura interna che permette l’accesso alla sommità, come nel caso della celebre statua di New York. soggiornò proprio nella città di Arona per studiare la struttura del famoso Colosso di San Carlo per il suo progetto della Statua della Libertà.
Sembra infatti che il Sancarlone, insieme al Colosso di Rodi, la mitica statua greca posta anticamente all’ingresso del porto di Rodi, siano stati i modelli che hanno ispirato lo scultore francese per la sua grande opera. In particolare la statua piemontese fungeva da modello per la struttura interna che permette l’accesso alla sommità, come nel caso della celebre statua di New York. soggiornò proprio nella città di Arona per studiare la struttura del famoso Colosso di San Carlo per il suo progetto della Statua della Libertà. Sembra infatti che il Sancarlone, insieme al Colosso di Rodi, la mitica statua greca posta anticamente all’ingresso del porto di Rodi, siano stati i modelli che hanno ispirato lo scultore francese per la sua grande opera. In particolare la statua piemontese fungeva da modello per la struttura interna che permette l’accesso alla sommità, come nel caso della celebre statua di New York. La statua è composta da lastre di rame martellato e unite mediante l’uso di chiodi e assi di ferro. Gli scultori che lo realizzarono furono Siro Zanella e Bernardo Falconi, adattandosi al disegno di Giovanni Battista Crespi.
L’opera fu commissionata dal cugino di San Carlo, Federico Borromeo, e la sua costruzione fu talmente complessa da richiedere 84 anni di lavori. La statua che domina il territorio di Arona è stata realizzata in onore dell’arcivescovo milanese Carlo Borromeo, per celebrare e soprattutto ricordare la grandezza delle sue azioni. Lo rappresenta nell’atto di benedire come se attraverso la costruzione potesse continuare a trasmettere la sua benevolenza alla gente del posto ea chi la visita. La figura di San Carlo Borromeo è infatti una delle più importanti di Arona: diversi sono i luoghi della zona che ricordano ancora il santo, dal luogo in cui nacque, che oggi è stato trasformato in un bellissimo parco che può essere visitò, alla chiesa del suo battesimo e alla Chiesa dei Santi Martiri dove celebrò la sua ultima messa. Il “Sancarlone” è sicuramente il più suggestivo e particolare di questi omaggi all’arcivescovo milanese: è infatti possibile arrampicarsi all’interno per raggiungerne la vetta e godere della vista dall’alto del circostante Parco della Statua del San Carlo e del Lago Maggiore.
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10. Cannobio. Tra i paesi del Lago Maggiore, Cannobio, a pochi chilometri dal confine con la Svizzera, è sicuramente uno dei più conosciuti, soprattutto per la qualità delle sue acque e spiagge e per le sue bellezze artistiche, storiche e naturalistiche ma anche per la qualità delle i servizi turistici offerti. Vale la pena girovagare per le antiche vie alla scoperta delle sue numerose chiese, fontane caratteristiche, ville e palazzi che raccontano una storia antica.
11. Orto Botanico di Villa Taranto. Infine, nella parte nord-ovest del promontorio della Castagnola, sulla sponda occidentale del Lago Maggiore, tra Pallanza e Intra, si trovano i giardini di Villa Taranto, sicuramente una delle più belle attrazioni del Piemonte. Il giardino è una vera opera d’arte con migliaia di piante e fiori provenienti da tutto il mondo. Alcuni esemplari sono molto rari e impreziosiscono questa “Pinacoteca botanica” che, ogni primavera e ogni estate, offre uno spettacolo unico e suggestivo. Nel 2014 Villa Taranto è stata eletta dal sito Buzzfeed come il giardino più bello del mondo. Con l’arrivo della primavera, questi giardini terrazzati, che si estendono su una superficie di 16 ettari, fioriscono e riaprono al pubblico per essere ammirati in tutto il loro splendore.
La storia di questi meravigliosi giardini e la sua villa è legata alla figura di Neil Boyd Watson McEacharn, capitano di origine scozzese, amante della botanica e dell’Italia. Nel 1931 il capitano McEacharn decise di acquistare la proprietà dalla marchesa di Sant’Elia per trasformarla in un giardino all’inglese, situato in una parte d’Italia che gli ricordava la sua terra natale, la Scozia. McEacharn ha trasformato il giardino in una vera opera d’arte con migliaia di piante e fiori provenienti da tutto il mondo. Alcuni esemplari sono molto rari e impreziosiscono il giardino. Il nome “Villa Taranto” fu dato dallo stesso capitano in onore del suo antenato, Étienne Jacques Joseph Alexandre Macdonald, nominato Duca di Taranto da Napoleone.
All’interno dei giardini si trova una villa, edificata nel 1875 su progetto dell’architetto ticinese Augusto Guidin. Purtroppo la villa non è visitabile in quanto sede, dal 1996, della prefettura della provincia del Verbano Cusio Ossola. Potete invece visitare il bel palazzo dell’Erbario, l’ex portineria dal gusto eclettico. Assolutamente da non perdere, durante la visita a Villa Taranto, il Viale delle Conifere (suggestiva sequenza compatta di esemplari di rarissimi conifere provenienti da tutto il mondo), la Fontana dei Putti (fontana così chiamata per le sculture che la adornano e che in la primavera è circondata da splendide fioriture), il Labirinto di Dahlie (con oltre 1700 piante in fiore), il Mausoleo (dove il capitano è sepolto, per sua volontà) e poi ancora le serre, i giardini terrazzati con i loro giochi d’acqua e tanto di più.
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